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martedì 19 marzo 2013

Presentazione in Bergamo


Nella città di Bergamo il 15/03/2013 è stata la 2º presentazione di Memorie di una prostituta in Italia.
Una serata speciale con un'atmosfera accogliente, con persone impegnate ai problemi sociali, persone che vogliono davvero fare qualcosa per cambiare la realtà attuale.Voglio ringraziare con tutto il cuore gli organizzatori di questo evento, la serata è stato un vero successo.







































mercoledì 30 gennaio 2013

Intervista su La Stampa per Federico Taddia


B come bacio


FEDERICO TADDIA

Una sigaretta spenta sulla schiena come suggello animalesco di un godimento pagato pochi euro. E il dolore lancinante della pelle che brucia, insieme alla dignità e al proprio essere donna. La ricorderà per sempre la prima notte da prostituta Anne Smith, brasiliana di 42 anni, costretta a vendersi per 7 anni in Spagna e in Italia. Prima di evadere dalla «prigione senza sbarre delle puttane», e trovare la forza per rifarsi una vita, vincendo pregiudizi, umiliazioni e le tracce indelebili impresse nel corpo e nella mente.

«Una verità che non è dura da raccontare» - spiega Anne, autrice del libro «Memorie di una prostituta» - «Ma è dura da ascoltare, poiché ci si rende conto di quanto sia meschino l’uomo». A 29 anni, con una laurea in educazione in tasca, Anne dopo il divorzio lascia il Brasile e i suoi 2 figli per cercare fortuna in Europa: sogna di fare la ballerina e trova la promessa di un lavoro a Valencia. Il paradiso auspicato si materializza però in una banda criminale che gestisce un night dove le donne vengono piazzate come merce. Non ha vie d’uscita: resiste solo grazie al pensiero fisso dei suoi bambini e alle due bottiglie di whisky che si scola ogni giorno per non capire. L’illusoria salvezza ha il volto di un cliente che si invaghisce della sua intelligenza: denuncia i proprietari del locale e le paga un biglietto di sola andata per l’Italia. Giunta nel nostro paese la donna si iscrive all’Accademia di fotografia. Nessuno la aiuta, servono soldi e la «gabbia invisibile» ritorna: alla gente non interessa la sua testa, vuole il corpo.

«Mi sono aggrappata ai miei studi di psicologia e ho fatto terapia su me stessa, imparando a difendermi, a trasformare le mie difficoltà in punti di forza, a ribellarmi all’idea di essere una scatola da usare: da lì è iniziato il mio riscatto». Oggi Anne vive in Umbria, fa l’inteprete e la fotografa, e il solo essere sfiorata da un maschio le dà disgusto e terrore. «Non credo più nell’amore: tra i clienti ho avuto troppi uomini sposati, e provo tanta pena per quelle donne che non sanno che bestie si ritrovano in casa».